mercoledì 30 marzo 2011

Una bolla di sapone

Un letto sfatto, una tavola ancora imbandita, fumo nell'aria e qualche bicchiere ancora pieno di un rosso caldo.
Una luce accesa nel cuore della notte, una tv che parla. Scena ordinaria. Momenti di una mezza gioventù. Di una mezza gioventù rubata, rubata al lavoro, alla noia, all'abitudine di rapidi viaggi mentali verso il futuro.
Una bolla di sapone riflette l' immagine e la porta galleggiando lontano. Trattenere il respiro. Se la bolla svanisce, se si perde quel piccolo arcobaleno di sapone, quel piccolo miracolo dalla forma perfetta, l'immagine inghiottita dal buio non apparirà più.Non fare rumore. Ogni vibrazione può riempire gli occhi sapone e farli bruciare.
Fermate il tempo. Trattenete il fiato. Non fate rumore.
Nel lavandino cade inesorabile una goccia, bagna la pila di piatti sporchi, forse ormai li ha ricoperti spazzando via gli avanzi di cibo. 
I vestiti del giorno hanno tracciato un sentiero sul pavimento, quelli della notte giacciono ancora piegati sulla sedia.
Dell'acqua scorre da una doccia. Il vapore caldo invade le stanze insieme all'odore del caffè.
Passi bagnati percorrono il corridoio.
Nel letto un calmo respiro. Le lenzuola si muovono a ritmi regolari. Un cuscino è preda di una ragnatela di capelli.
Un asciugamano umido si posa su una sedia.
Nel letto c'è un altro respiro. E leggere carezze muovono il vento.
Fermate il tempo. Trattenete il respiro. Non fate rumore.
Quella forma perfetta sotto le lenzuola può sparire nel buio.E' solo un sogno paolo benvegnù

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