martedì 14 dicembre 2010

La mia prima diretta ha il sapore dei lacrimogeni!!

Non credo di essere diventata una giornalista, tanto meno una reporter oggi, ma ho scoperto l'odore della diretta, l'adrenalina da notizia. Voler raccontare a tutti i costi, fremere perchè accade qualcosa in quel momento in quel luogo e non hai un dopo: senti il dovere di descriverlo in quell'istante. Se al mattino appena arrivata a Roma l'emozione era dovuta alle interviste, alle domande pensate in fretta e in fretta fatte, nel pomeriggio sfidando la paura i lacrimogeni, il fuggire dalle cariche, le esplosioni mi hanno reso un animale da racconto!!
Tutto è stato esaltante, tutto aveva vita e rabbia.
Ho scoperto un modo diverso di essere in piazza, un modo diverso di manifestare il dissenso. Ma ho visto anche una folla enorme dividersi e ricompattarsi continuamente, tentare assedi, correre facendo correre chiunque si trovasse di fronte. C'erano gli studenti, tanti tantissimi, partiti dalla sapienza hanno raggiunto l'altro pezzo di corteo "uniti contro la crisi" al Colosseo in mattinata. Le facce le più diverse: ragazzi con i caschi pronti alla rivolta, giovani dal volto colorato, danzanti dietro al solito camioncino scassato che serve un pò da sottofondo musicale e un pò da palco, il popolo aquilano, i migranti di Brescia direttamente dalla gru, i più disparati movimenti locali, e anche le vecchie bandiere rosse tutte in fila a chiudere, i volti e le persone a me più conosciute.
Durante tutta la giornata a scandire le ore erano le continue telefonate ai ragazzi alla radio, gli sms per la diretta, ed ogni tanto nei momenti tesi le telefonate ( con la linea che ovviamente non prendeva) per rassicurarsi che anche chi non era lì con te fosse sano e salvo.
Intanto dopo aver intervistato Cremaschi,Caruso, Casarini, Ferrero,comincio a vivermi il corteo. La sapienza ci raggiunge, incontriamo il Conte ( caporedattòòò) il tempo di intervistare Landini e via andiamo alla testa del corteo. Testa che nel corso della giornata si divide e diviene tante teste. Piazza Venezia la vedo prima vuota e blindata e dopo pochi minuti invasa dalla marea umana che compone il corteo... Il Corteo punta ad accerchiare Montecitorio. Ed è qui, che cercando di tagliare, correre e osservare, passo una buon ora, tra vicoli laterali. Incontriamo una troupe di Rai2 la seguiamo, loro solidali con noi piccola webtv radioweb tutto insieme in un telefonino, ci aiutano un pò ad infilarci qua e là tra i blindati. Ma è troppo tempo che io non vedo niente, è troppo tempo che non capisco che succede e allora via ricerchiamo il corteo.. Ed è così che ci troviamo sul lungo Tevere, siamo di nuovo un fiume enorme. Un altro aggiornamento dalla radio, e così intervisto una ragazza, non so come si chiami, ma ricordo bene i suoi occhi azzurri e il suo " e de che" al mio "grazie". Ecco si riparte, andiamo alla testa del corteo nuovamente e siamo in corso Vittorio Emanuele. Lo scenario qui è di una guerriglia appena finita. Altro aggiornamento radio " ragazzi qui le vetrine delle banche sono state tutte sfondate o fatte saltare". Continuiamo e ci ritroviamo a Piazza del Popolo. Qui sembra tutto tranquillo, il corteo dovrebbe ricompattarsi qui e poi procedere per via Muro Torto. Decidiamo di mangiare, la solita pizza al taglio romana, una bottiglia d'acqua e mentre sto lì seduta al tavolino credendo di poter riposare ecco sbucare in corsa un gruppo di ragazzi e le forze dell'ordine avanzare. Ok ci alziamo e andiamo nuovamente in piazza. Piazza del Popolo è piena, ci sono i book block, il camioncino con l'impianto, ma sulle due strade che ci hanno portato lì inizia la guerriglia. Vedo e sento la tensione, il lancio di oggetti e l'arrivo dei lacrimogeni.. Si alza un fumo nero, hanno incendiato una camionetta, continuano gli scontri, ci muoviamo come un'onda un pò in avanti e poi di corsa indietro, mentre qualcuno continua ad urlare "calmi, non correte". Guardo la piazza è piena e penso se entra la polizia è una mattanza. Intanto mi dicono al telefono che via del corso è una carica ed uno scontro continuo. Neanche il tempo di pensare e sto salendo le scale del Pincio. Le forze dell'ordine entrano in piazza con le camionette c'è il fuggi fuggi, ed io continuo a parlare in diretta con i ragazzi in radio, la gola mi brucia, gli occhi lacrimano, ma non importa "Paolo riprendi"! Siamo nei giardini del Pincio, qualcuno chiede un medico, un ragazzo sta male dopo gli scontri. Noi continuiamo a salire e ci ritroviamo a fare un giro lunghissimo. Incontriamo nuovamente un corteo di studenti, hanno occupato via del Muro Torto il traffico è fermo. Sono stanca, mi fa male il polpaccio, cerchiamo disperatamente la metro. Arriviamo in piazza Barberini, chiamo il Conte " Sei vivo?? Tutto ok??" Paolo si rassicura su tutti quelli che abbiamo perso per strada. Ed eccoci in metro,un viaggio che mi sembrava lunghissimo. Arriviamo all' Anagnina, fermata al bar, ultima telefonata ai ragazzi in radio, il loro entusiasmo e i loro grazie mi rincuorano e mi fanno stare bene. Risaliamo sul pullman ed è sonno profondo. Fermandoci in Autogrill ho tanto mal di testa, il polpaccio non lo sento più, ma penso: la mia cronaca ha il sapore dei lacrimogeni!!

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