mercoledì 8 dicembre 2010

Storia di un migrante italiano

Una trattoria sulla strada dalle sporche vetrine, ritrovo di viandanti dalle mille storie. Quattro compagni affezionati ed un grosso uomo, dalle mani dure e sporche. Il racconto è una di quelle narrazioni che si fanno a tarda ora, dopo la cena, durante il digestivo.
"Sono andato ad Amsterdam che avevo 19 anni, ci sono stato trent'anni. " Ed ecco spuntare gli aneddoti su lunghe giornate di fatica nei cantieri. Le storie d'amore e di vita, i figli i nipoti e la solitudine. Il confronto tra ciò che si  lascia  e ciò che si prende.. Un uomo grande e grosso si fa piccolo e malinconico nel raccontarti come si è fatto da solo..
Un 'impresa edile, montano e smontano infissi e porte, lavorano le loro ore e si barcamenano tra periodi di grassa e periodi di magra. E dire che tutto inizia da un amore. Chi lo direbbe mai guardando quel rude sguardo e quelle ruvide mani.
"Ho incontrato mia moglie qui in Italia e poi siamo partiti. Lì si stava bene, i diritti sono tuoi e ti garantiscono." Ecco che il racconto si riempie di conti, guadagni, mesate e affari. E insieme ai soldi cresce la famiglia. Quell'amore che lo ha portato nei freddi inverni olandesi, quello stesso legame cresce con i figli. Oggi tutti rimasti lì , oggi lontani ma "sistemati". Così commosso porta fuori il calendario con le foto dei sette nipoti. Sette bambini del nord europa, biondi con gli occhi blu. Quel volto duro, quel cuore di pietra, abbozza un sorriso ad ogni complimento su quei visini furbi.. Insomma trenta anni fuori dalla propria terra, con la quale comunque si tengono contatti e per la quale si suda fuori. Trent'anni di sacrifici, ma non troppi.Si guadagnava e il fascino delle donne del nord porta via il primo amore... La famiglia giù in Italia chiama e l'uomo grande e grosso dalle spalle larghe risponde. E torna giù e apre la trattoria dai vetri sporchi.. Il posto dove a fine di ogni riunione si va a mangiare e a bere. Il posto dove la contaminazione è di casa e non è un parolone filosofico. Stasera un posto di passaggio ci ha regalato un viaggio lungo trent'anni, una storia come tante ma se vista negli occhi chiari di un uomo rude e forte ha il sapore del sudore e dell'orgoglio.

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