martedì 23 novembre 2010

C'è una luce al neon in fondo alla strada buia ed un portone di quelli antichi con l'arco. Lei, nel suo impermeabile esce da quel portone e sotto l'umidità della notte cammina senza far rumore. Cerca di non respirare per non lasciare traccia del suo alito. Sa bene dove sta andando, sa che percorrerà tutta la strada, poi passerà sotto al ponte della ferrovia, girerà a destra, dove sta il distributore del tabacchi, procederà seguendo il marciapiede e guardando le vetrine dei negozi chiusi. Lei sa che quando passerà vicinoalla villa antica il suo cuore si sentirà abbastanza vicino alla meta da cominciare a bussare forte. E lei sa di doverlo tenere a bada, in quel silenzio buio si potrebbe sentire. Si lascerà distrarre dall' intimo in vetrina nella merceria, e seguirà con gli occhi le gocce scendere dalle grondaie, conterà le fughe tra le mattonelle, continuando a dire al suo corpo di non tremare e al suo cuore di non bussare. Lei arriverà alla piazza, vedrà le panchine vuote sotto i lampioni accesi, vedrà il vicolo in cui dovrà infilarsi, ma per pudore di sè e dei suo sentimenti, chiamerà per farsi venire a prendere, lì proprio lì sotto il portone in cui poi entrerà. Lei incontrerà i suoi occhi, saluterà sfiornadogli le labbra e cingedogli la vita e si farà trasportare con l'ascensore fino in quella stanza.Si farà guidare sulla poltrona, berrà qualcosa . Penserà finalmente che qualcosa scende nel suo stomaco vuoto, e lascerà il cuore bussare quando il caldo dell'acol le salirà al volto e in testa.. Si accenderà una sigaretta indugiando sulla vecchia poltrona, e converserà di poesia, musica e cronaca. Lo farà sorridendo, ma con gli occhi bassi, non è ancora il momento di concedere sè.. Si alzerà, spegnerà la sigaretta, poserà il bicchiere. In quel momento sarà svanita la paura, e si stenderà su quel piccolo letto. Si lascerà cercare, si lascerà tovare. E proverà a trattenere a sè. Si  addormenterà, avrà freddo e sentirà il il respiro caldo al posto del lenzuolo.. Rimarrà ferma, stretta in un abbraccio che non conosce. Al primo raggio di sole sentirà il corpo svegliarsi, ma attenderà per non disturbare.. Alle voci provenienti dalla piccola finestra capirà che è giunta l'ora di alzarsi.. Si vestirà, aspetterà un caffè caldo. Berrà il suo caffè guardando fuori i bambini che vanno a scuola, si lascerà fotografare, poserà la tazza. Sfiorerà le sue labbra nuovamente per salutare, riprenderà l'ascensore, uscirà dal portone e ripercorrerà la strada all'inverso. Questa volta non guardando nei negozi aperti, ma correndo, lasciano libero il cuore nella sua maratona e il respiro di andare e tonare. Rientrerà nel suo portone, la luce al neon sarà spenta.

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