martedì 23 novembre 2010

"chest' è aria e terremot"

Io sono nata nel 1984, quattro anni dopo il terremoto dell'Irpinia. E sono nata in un paese del Vallo di Diano, Montesano sulla Marcellana. So cosa è accaduto il 23 novembre del 1980 alle 19.35. Lo so perchè mia nonna, mia madre, mio padre e tutti i miei conoscenti mi hanno nutrito di lunghi racconti su quei terribli minuti e sui giorni che vennero dopo.
So che la terra tremò, e che la mia bisnonna con doti evidentemente molto sensibili lo sentì prima che arrivasse, il boato. Mia nonna mi ha sempre raccontato che gli alberi di fornte casa si piegarono e che lei correndo giù pensava a chiudere le porte di casa. So che nel piccolo cinema del paese "l' Apollo" c'erano tanti ragazzi e ragazze che si schiacciarono correndo verso l'uscita. So che qualcuno non era lì, era emigrato o studiava fuori e gli parve terribile non riuscire a chiamare casa, non riuscire a capire cosa stesse accadendo. So che tutti corsero in strada e nelle campagne, e per i giorni e le notti che seguirono tutti dormirono fuori. Cosa che parve vacanza solo ai bambini. So anche che c'era chi aveva i parenti in paesi dell'entroterra i più colpiti. Quando su mezzi di fortuna cercarono di ricongiungersi, trovarono solo macerie e morti. So che gli aiuti arrivaro tardi, quando arrivarono. E così ci furono zone aiutate in eccesso, mia nonna sgranava gli occhi nel descirvermi le enormi forme di parmigiano che arrivavano, e zone che rimasero isolate al freddo alla fame sotto le macerie per lunghi lunghissimi giorni. Di quel terremto si parla sempre. Ogni volta che l'aria si fa troppo afosa, o il vento è troppo caldo, o la luna troppo rossa e vicina, qualcuno tra gli anziani dice: " chest' è aria e terramoto!" Di quel terremoto si parla perchè la ricostruzione è stata lentissima, e forse ancora non è ultimata, ( a Salerno gli ultimi container ci sono ancora). Se ne parla perchè tutti o quasi in questi 30 anni hanno fatto anche carte false per ricostruirsi le case.. E magari qualcuno ha anche abusato, si è cotruito il palazzo " coi sord ru terramoto!" Io non c'ero, ma nella mia memoria c'è il terremoto, la sua tragedia i suoi morti, le case ricostruite e ricordi di chi mi ha sempre raccontato cosa accadde. " C'era un ponticello, attraversato quello potevi comprare un pollo da un contadino, io volevo cucinare, nonna Angelina aveva paura non mi voleva mandare, ma andai lo stesso e ringrazia il cielo perchè non si mosse nulla.. E così magiammo il brodo.." ecco cosa ricordo io che non c'ero del terremoto dell'80. Frammenti di storie, che da bambina mi sembravano narrazioni epiche, imprese eroiche.. Oggi so che sono importanti perchè in qualche modo sono memoria.

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